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Foligno - Società, 08 Dicembre 2018 alle 16:55:11

No Slot, al via in Umbria la campagna regionale contro il gioco patologico

Saranno i sindaci dei comuni umbri ad assegnare l'adesivo "Umbria No Slot" agli esercizi commerciali che decideranno di eliminare dai propri locali gli apparecchi per gioco in denaro come slot machine e videolottery o che non li installeranno per nulla. Realizzato nell'ambito della campagna di


comunicazione regionale contro ludopatia e gioco d'azzardo patologico, il marchio potrà essere richiesto dagli esercizi commerciali in possesso di determinati requisitie sarà esposto all'ingresso dei locali.E i sindaci, insieme agli assessori comunali e alle strutture sanitarie, saranno chiamati a vigilare sul territorioe intervenire attivamente per contrastare il fenomeno.


Quello del gioco d'azzardo in Italia e nella nostra regione è un settore in continua crescita che pare non subire gli effetti della crisi economica. Nel 2017 sono stati spesi in slot, gratta e vinci, lotto e lotterie varie più di 100 miliardi di euro sul territorio nazionale mentre in Umbria, secondo i dati ufficiali disaggregati per regione che risalgono al 2016, la spesa complessiva ha raggiunto i 1.099 miliardi.


E non si tratta solo di gioco fisico vista la grande diffusione e penetrazione del gioco online nelle preferenze degli italiani che, a detta degli esperti, è quello che fa registrare la crescita maggiore nel settore.Secondo una ricerca dell'Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, nel 2016 sarebbero stati poco più di 17 mila gli italiani che hanno giocato almeno una volta online,anche senza scaricare software, facendo registrare una spesa totale di oltre 1 miliardo di euro con una crescita del 25% rispetto all'anno precedente. Contrasto al gioco illegale, semplicità d'uso e disponibilità dei giochi a qualunque ora, oltre alla possibilità di utilizzare smartphone e tablet, sarebbero le principali ragioni del successo secondo i ricercatori del Politecnico.


Ma a parte le cifre in ballo, a destare allarme e preoccupazione e a spingere le istituzioni a intervenire anche con campagne d'informazione e prevenzione come quella di "Umbria No Slot", sono le ricadute sociali del gioco patologico."L'idea - ha detto Luca Barberini, assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare - è quella di promuovere una cultura tesa alla limitazione di un fenomeno sempre più diffuso e trasversale, che rischia di diventare patologico con conseguenze pesanti sul piano sociale e sanitario".


La Regione Umbria era già intervenuta per legiferare in materia approvando una legge regionale nel 2014 che aveva tra le proprie finalità quella di promuovere un accesso consapevole e misurato al gioco legale e prevenire le situazioni a rischio istituendo anche un numero verde regionale cui rivolgersi per chiedere informazioni e prima assistenza. Tra le altre cose, la legge regionale prevedeva la realizzazione di campagne di informazione e prevenzione, come quella del marchio "Umbria No Slot", oltre ad incentivi economici come la riduzione dell'aliquota Irap per gli esercizi commerciali che decidessero di eliminare apparecchi di gioco dai loro locali.

I.O. Cerreto di Spoleto


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